BIOGRAFIA

Nasce il 3 ottobre del 1966.

Figlio d’Arte: la madre, Rosanna Trolese, cantautrice, celebre negli anni sessanta, settanta e ottanta, quando militava nel Canzoniere Veneto, nel Circolo Ottobre e dava vita a progetti d’avanguardia di ricerca vocale legata a quella di Demetrio Stratos, insieme al lavoro di salvaguardia della tradizione musicale popolare veneta e a spettacoli musicali legati al movimento femminista e al proprio progetto di cantautrice.
Il padre, Mimo (Maurizio) Boato, artista figurativo, persona creativa, suonava per diletto la chitarra classica, appassionato di musica, portava a casa dischi di ogni tipo, soprattutto di jazz.

La passione per il jazz si manifesta già nei primi anni d’età, insieme a quella per ogni genere musicale creativo di spessore. Dalla fine del 1976 comincia il suo percorso di studio al conservatorio B. Marcello di Venezia, dove comincerà con il clarinetto per passare un anno dopo alla tromba. Studierà poi composizione al conservatorio A. Steffani di Castelfranco Veneto (TV) dal 1982 al 1986
Nello stesso periodo, quasi di nascosto dagli insegnanti del conservatorio quasi tutti contrari ad ogni contaminazione musicale al di fuori della Musica Classica, partecipa ai seminari di Giorgio Gaslini a Mogliano Veneto (TV) nel 1977, di Terence Blanchard ad Umbria Jazz Clinics 1984 e 1985, di Max Roach a Ravenna Jazz 1984, di Kenny Wheeler a Siena Jazz Winter 1984/85, di Enrico Rava e Paolo Fresu a Siena Jazz 1985, di Hal Crook ad Umbria Jazz Clinics 1988 e di Eddie Henderson a Riviera Jazz (Dolo-VE) 1989. In quegli anni frequenta sempre di più l’ambiente jazz veneto a seguito di musicisti affermati o emergenti, muovendosi in “pellegrinaggio” tra Venezia, Padova e Verona.

Ha l’occasione di frequentare anche l’area milanese e fiorentina: “ci si conosceva tutti o quasi e la rete di contatti, anche se tenuta insieme da telefonate e passaparola e funzionante seguendo ritmi e tempi diversi da quelli odierni, era piuttosto efficace e collegava un grande numero di musicisti provenienti da tutta Italia”.Grazie a Pietro e Marcello Tonolo e a Maurizio Caldura, ha l’occasione di inserirsi nel giro del jazz e a cominciare a suonare nello stile che si respirava allora.

Dal 1986 al 1988 svolge il servizio civile obbligatorio di venti mesi a Pinzolo (TN) e si ritrova a frequentare la scena jazzistica bresciana ogni qualvolta gli sia possibile.
Frequenta di nuovo Pietro Tonolo che all’epoca viveva a Brescia e di conseguenza Sandro Gibellini, Roberto Soggetti, Valerio Abeni e di tanto in tanto Larry Nocella, Massimo Urbani, Marco Vaggi, Luigi Bonafede, Luca Flores, Giko Pavan, Marcello Tonolo, Jacopo Jacopetti, Gianni Cazzola, che facevano le loro apparizioni per brevi periodi. Nel 1988 appena terminato il servizio civile, si iscrive ad Umbria Jazz Clinics, una delle prime edizioni di Berklee in Umbria e vince una borsa di studio che gli permetterà di studiare al Berklee College of Music di Boston (MA), USA dal 1990.

Studierà alla prestigiosa scuola statunitense con Jeff Stout, Hal Crook, Ed Tomassi, Greg Hopkins, Lou Mucci e molti altri, diplomandosi “Summa cum Laude” nel 1992.Facciamo un passo indietro: risalgono agli anni ‘80 le prime attività concertistiche importanti nel quintetto di Antonio Faraò e, successivamente, in quello di Maurizio Caldura e nel quartetto di Pietro Tonolo.
Fa parte di Kept Orchestra dagli albori. Nelle sue fila ha l’occasione di suonare con grandi musicisti come Mark Abrams, Alfred Kramer, Paolo Pellegatti, Marco Tamburini, Pietro e Marcello Tonolo, Roberto Rossi, Mauro Negri, Piero Odorici e con ospiti illustri come Enrico Rava, Steve Lacy, Jim Snidero, Sal Nistico, Lee Konitz. Nelle prime formazioni di «David Boato Quintet» e «David Boato Quartet» troviamo Massimo Manzi, Marco Vaggi, Aldo Zunino, Piero Leveratto, Paolo Birro, Renato Chicco, Augusto Mancinelli, Mauro Negri.

Durante gli anni trascorsi a Boston al Berklee College of Music e, successivamente, nel breve periodo a New York, ha l’occasione di collaborare con Kurt Rosenwinkel, Scott Kinsey, Abe Laboriel Jr., Rick Peckham, Patrick Goraguer, Bob Moses, Hal Crook, Guillermo Klein’s Big Van (con Seames Blake, Jeff Ballard, Aaron Goldberg, Juan Cruz Urquiza, Ben Monder e molti altri).Al ritorno dagli States ha collaborato a svariati progetti tra cui “Mufloni” (con Roberto Dani, Salvatore Majore, Glauco Venier, Marcello Allulli), “Quartetto Orizzontale” (con Antonio Marangolo, Ares Tavolazzi, Zlatko Kauciç), nel trio, nel quintetto, nel settetto e nella Big Band di Tony Scott (Bob Mover, Dario Deidda, Amedeo Ariano e molti altri), “Aqua e Tera” (Ferenc Nemeth, Ares Tavolazzi, Glauco Venier) progetto che rivisita la musica tradizionale veneziana e la rilegge aprendo le porte alla libera improvvisazione, “Sandro Gibellini Quartet” (con Marco Micheli e Mauro Beggio).

Nell’ultimo decennio ha partecipato al progetto “Mirando” di Pietro Tonolo (con Francesco Sótgiu, Riccardo Del Frà, Gil Goldstein), al tour del quartetto di Pietro Tonolo (con Joe Chambers, Emanuel Bex) al progetto “Keptorchestra Reloaded” (Pietro e Marcello Tonolo, Mark Abrams, Alfred Kramer, Piero Odorici, Roberto Rossi), a “Five For Jazz” (di Luigi Bonafede con Francesco Sótgiu, Marco Micheli, Pietro Tonolo) e ha portato avanti propri progetti tra cui “The Eclectic Band” (con Michele Polga, Lello Gnesutta, Luca Colussi), “Old and New Friends” (con Jimmy Weinstein, Masa Kamaguchi, Michele Polga), “Pentatour” (con Blake Franchetto, Ciccio Leo, Youssef Ait Bouazza, Manten Van Gils), “Traveling Lite” (con Ares Tavolazzi, Luca Colussi o Maurizio Cuccuini), “UP from the skies (con Leonardo Di Angilla, Ricky Quagliato, Lello Gnesutta, Gianpaolo Rinaldi), The Molesto Quintet (Maurizio Cuccuini, Fernando Huergo o Isabella Rizzo, Nicola Cordisco, Paolo Porta).
Ha avuto l’occasione di suonare con Andres Boiarsky, Gregor Müller, Leon Duncan, Matthias Füchsle in occasione di una breve trasferta in Svizzera.Il suo eclettismo e l’amore per ogni forma musicale che consideri l’improvvisazione come parte principale o integrante del contesto, lo portano a suonare anche nel mondo della musica di contaminazione etnica.

Piccole sortite musicali insieme al compianto Steve James, sarodista statunitense che viveva a Budapest, risalgono alla fine degli anni ottanta e ai primi anni novanta.

Anche la prima collaborazione con gli ungheresi Szabolcs Szőke, Peter Szalai, Daniel Váczi e Gabor Juhász risale a quegli anni, anche se subì un’immediata interruzione dovuta alla partenza per il Berklee College of Music di Boston (MA) USA nel 1990, per riprendere dal 2011 e continuare per molto più di un decennio. Nell’ambito della musica elettronica ha suonato e registrato con Madriema storico gruppo veneto di musica creativa elettronica improvvisata, nel progetto Free Funk (con Pietro Taucher, Ruggero Robin, Ricky Quagliato, Ernesttico), nel mondo della musica più commerciale ha avuto l’occasione di suonare con Daryll Jones e a partecipare a due brevi tour italiani di Leroy Emmanuel, partecipando alla registrazione del suo CD “everything is perfect”.
Nell’ambito della contaminazione multimediale collabora con il pittore Paolo Loschi, i musicisti Ricky Quagliato, Massimo Bassan, Mattia Gardenal, Omar Peruzza, il video maker Mauro Lovisetto ed il fonico Maurizio Soranzo.Degna di nota la saltuaria collaborazione con MAT trio, Marcello Allulli, Francesco Diodati ed Ermanno Baron, con i quali ha suonato alcuni concerti e registrato come ospite nel loro CD, insieme ad Antonello Salis.

Attualmente collabora con Stanley Sargeant e Adam Pache nel progetto “Three”.Dal 1992 è docente assistente ad Umbria Jazz Clinics, i seminari tenuti dal Berklee College of Music al festival di Umbria Jazz.

Dal 1999 al 2016 è stato direttore artistico dei corsi di musica e dell’attività concertistica legata ad Officina Musicale, associazione culturale di base a Mogliano Veneto (TV). Dal 2015 insegna a Siena Jazz University.